In questa pagina parliamo del flauto più conosciuto in occidente e suonato nelle orchestre, nelle bande, e nelle piccole formazioni: il flauto traverso, lo strumento musicale dal suono gentile e versatile.
Storia del flauto traverso, il più conosciuto dalle nostre parti.
Non c’è dubbio che in Italia quando parliamo di flauto ci vengono in mente due tipologie di strumento, il primo è il flauto dolce, che tutti conosciamo perché siamo stati “costretti” da bambini ad averci a che fare (uno strumento fantastico quando lo si studia con la consapevolezza di un adulto), e poi sicuramente il flauto traverso. Questo strumento, dalla costruzione più complessa dei classici flauti senza meccanica, offre un ventaglio di suoni e di possibilità che lo rendono adatto a formazioni musicali di diverso tipo, e per suonare molti generi musicali; il flauto traverso è uno strumento a fiato molto versatile. Questo flauto fa parte della famiglia dei legni, e le sue origini, per come lo conosciamo in Europa, risalgono all’epoca del medioevo; il flauto traverso ha un vissuto relativamente recente, se lo paragoniamo alla storia del flauto in generale, che ci porta indietro addirittura all’epoca del paleolitico! I primi flauti, in osso, hanno più di trentamila anni.
A partire dal decimo secolo il flauto traverso è presente nella nostra cultura, sotto forma di strumento costituito da un unico tubo sul quale erano presenti sei fori per le note più uno foro posto più distante per soffiarci dentro. Questi modelli di flauto traverso potevano essere suonati sia tenendoli a destra che alla sinistra del suonatore, poiché avevano tutti i fori perfettamente allineati.
A metà del quattordicesimo secolo il flauto traverso venne utilizzato come strumento di segnalazione dall’esercito svizzero, successivamente, attorno al 1500, il flauto fu introdotto anche nelle corti, all’interno delle formazioni musicali oppure come strumento solista.
Nel rinascimento, il flauto si chiamava anche traversa, e si costruiva in diverse lunghezze con diverse tonalità, per andare in contro alle esigenze della polifonia nelle composizioni, si ebbero quindi il soprano, il tenore, il basso; le tonalità erano di sol o la per il primo, di re per il secondo, e sol basso per il terzo.
Nel periodo barocco il flauto subì diverse modificazioni, tra le più importanti quella di essere diviso in tre pezzi, come l’attuale strumento; questo segnò un grande passo nella storia dei musicisti dell’epoca, infatti gli strumenti suonati nelle corti normalmente appartenevano alle corti e non ai musicisti, da allora invece questi furono in grado di portarsi appresso i loro strumenti quando viaggiavano da una corte all’altra. Un altro vantaggio di avere lo strumento in tre pezzi era che si poteva comporre utilizzando pezzi di strumento diversi per cambiare l’intonazione e adattarla a quella delle formazioni che si incontravano viaggiando; bastava cambiare la sezione centrale del flauto per accordarlo diversamente.
Nei decenni successivi il flauto traverso ha subito ulteriori modificazioni e sono stati costruiti strumenti con estensioni diverse, nell’ultimo periodo (primi del 900) il flauto assume la forma cilindrica attuale, abbandonando quella conica.
Com’è fatto il flauto traverso? Questo flauto si compone di tre parti che si uniscono per mezzo di innesti a baionetta: la testata, il corpo e il trombino. La testata è la parte iniziale dello strumento, dove è alloggiata la boccola per soffiare l’aria dentro di esso, mentre il sul corpo centrale sono alloggiate le chiavi per le note, in particolare sedici chiavi per quattordici note. Il trombino, su cui lavora il dito mignolo della mano destra, contiene altre chiavi, come per esempio il mi bemolle, il do diesis e il do naturale.
Sulla testata è presente la boccola con il foro di entrata dell'aria, il corpo centrale è l'elemento principale con le chiavi per le note, mentre il trombino rappresenta la parte terminale del flauto traverso, e su di esso sono presenti altre chiavi che si azionano con il dito mignolo della mano destra.
Per quanto riguarda i materiali di costruzione, per questo flauto si utilizzano l’alpaca, l’argento, oppure argento e oro, legno, o addirittura platino; ultimamente ci sono in commercio anche flauti traverso da studio fabbricati in polimeri plastici. In relazione alla meccanica per le chiavi, ci sono diversi sistemi che vengono adottati, alcuni per facilitare l’esecuzione, altri per migliorare la qualità del suono.
Il legno è uno dei materiali più usati per costruire questo tipo di flauto, si utilizzano anche avorio, osso, argento, oro e platino.
Il mteriale plastico fatto di polimeri è tra le innovazioni più moderne che riguardano il flauto traverso, così come molti altri oggetti della nostra vita quotidiana.
Quanto modelli di flauto traverso ci sono? Il flauto traverso viene prodotto con diverse dimensioni per le diverse tonalità, in particolare troviamo, a partire dai flauti più piccoli e con note più acute:
L’ottavino, chiamato anche piccolo, in do.
Il flauto soprano, in sol, in fa e in mi bemolle.
Il flauto traverso da concerto, in do.
Il tenore in si bemolle.
Il contralto in sol.
Il basso in do e il contrabbasso in sol, questo esiste anche in do (ancora più basso).
Il flauto traverso subcontrabbasso in sol e l’iperbasso in do.
Di questi modelli i più utilizzati sono quello in do, poi il contralto e l’ottavino.
La lunghezza dei flauti determina la posizione della loro estensione musicale, verso l'alto o verso il basso. Il flauto basso si trova nel gruppo di flauti traversi dalla voce grossa.
L'ottavino è in grado di emettere note molto acute, ed' è il più piccolo nella famiglia dei flauti traversi. Questo flauto è molto presente nelle bande.
Come si suona il flauto traverso? Nel flauto traverso, l’aria soffiata all’interno della boccola genera un vortice nella colonna d’aria all’interno del corpo, le note vengono prodotte quando l’aria esce dai fori, ad una certa altezza dello strumento. La posizione di uscita dell’aria cambia azionando le chiavi, aprendo e chiudendo quindi i vari fori. Per azionare le chiavi si utilizzano le dita come nell’immagine che troviamo qui sotto, le dita sono numerate per ciascuna mano da 1 a 5, partendo dal pollice: 1= pollice, 2= indice, 3= medio, 4= anulare, 5= medio. La mano sinistra lavora sulla parte del flauto verso l’imboccatura, e quella destra sulla rimanente parte. Il mignolo destro si occupa delle chiavi poste sul trombino.
Per la chiave di trillo denominata "A" si usa il dito medio, per quella "B" l'anulare.
La parte sinistra del flauto, verso l'imboccatura, è azionata con la mano sinistra, la mano destra si occupa della parte inferiore del flauto.
Spero che questo articolo tutto dedicato al flauto traverso ti sia piaciuto, e ti do appuntamento su questo sito, dove parliamo di flauti, di musica, e non solo. Nel video che trovi qui di seguito possiamo assaporare un’esibizione di questo meraviglioso flauto.
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Quì trovi invece l'articolo su quale flauto traverso scegliere per cominciare.