Una delle caratteristiche del tin whistle è che si può suonare in modo relativamente semplice utilizzando la diteggiatura standard, la quale ci permette di ottenere le note della scala maggiore della tonalità in cui lo strumento è costruito; per esempio con un tin whistle in re suoniamo le note della scala maggiore di re.
In questa lezione vediamo come suonare invece le note alterate, ovvero come alzare di un semitono la nota del foro corrente; questo ci permette di suonare il tin whistle come avviene per esempio con il flauto dolce o traverso, i quali sono strumenti cromatici. La tecnica di alterazione delle note si chiama “bending”.
Come suonare le note alterate sul tin whistle: per suonare il tin whistle in modo cromatico possiamo utilizzare l’apertura parziale dei fori, e in alcuni casi troviamo anche delle diteggiature alternative chiamate “cross fingering” che ci mettono a disposizione la nota alterata come avviene con il flauto dolce; in questa lezione parliamo della prima tecnica, quindi dell’apertura parziale dei fori.
Quando apriamo parzialmente un foro in pratica alziamo di un semitono la nota di quel foro, quindi se per esempio suoniamo un re basso (tutti i fori chiusi) e socchiudiamo il primo foro in basso la nota diventa re diesis. Se facciamo la stessa cosa invece sul foro del mi otteniamo un fa naturale, mentre se eseguiamo il bending sul foro del fa# otteniamo un sol; in questo caso non sarebbe utile poiché abbiamo già un foro del sol.
Come facciamo a socchiudere i fori del tin whistle per ottenere le note diesis e bemolli? Per suonare le note alterate possiamo agire in due modi: il primo consiste nell’inclinare il dito leggermente verso l’alto e spostarlo in avanti come a formare un angolo di circa trenta gradi tra esso e il foro; in questo caso il foro viene chiuso solo parzialmente nei pressi della seconda falange. Il secondo modo consiste invece ne spostare di poco il dito indietro e utilizzare il polpastrello per chiudere parzialmente il foro; questo metodo è praticamente l’opposto del primo; il consiglio è quello di provarli un po’ entrambi e vedere quale ci riesce meglio.
Quali vantaggi abbiamo se impariamo a suonare il tin whistle in modo cromatico? Gli strumenti cromatici ci permettono di suonare tutte le dodici note che formano il nostro sistema musicale; in pratica la musica moderna occidentale è composta tutta con queste dodici note.
Dato che una canzone può essere in ognuna delle dodici tonalità, lo strumento cromatico ci permette di suonare qualsiasi cosa in tutte le tonalità; facciamo degli esempi:
Il tin whistle in re è nato per suonare brani in re maggiore, tuttavia se impariamo ad alterare la nota del foro del mi per ottenere il fa naturale, ecco che possiamo suonare anche canzoni in re minore; la scala di re minore infatti non ha il fa diesis ma proprio il fa naturale.
Facciamo un altro esempio e supponiamo di imparare a suonare il si bemolle e il mi bemolle alterando le note dei fori del la e del re; in questo caso potremmo suonare in tonalità di sol minore e sib maggiore. La tonalità di sol minore è in effetti la relativa minore naturale di quella di si bemolle maggiore; in altre parole hanno le stesse note alterate.
E non finisce qui! Se per esempio impariamo a suonare il fa naturale e il sol diesis (o la bemolle) ecco che possiamo suonare la scala di re blues; come vedi imparare a suonare il tin whistle in modo cromatico ci apre molti orizzonti, è qualcosa che richiede impegno e un poco di pratica ma ne vale sicuramente la pena.
Nella prossima immagine troviamo la diteggiatura completa per ottenere tutte le dodici note sul tin whistle standard in re; questa diteggiatura è naturalmente valida per tutti i tin whistle, a cambiare saranno le note in accordo con la tonalità dello strumento stesso.