LE PARTI CHE COMPONGONO L'OCARINA

Com'è fatta un'ocarina

Com’è fatta un’ocarina? In questo articolo conosceremo molto da vicino questo strumento e descriveremo tutte le parti che lo compongono, come si chiamano e quale funzione hanno. L’ocarina è uno strumento di costruzione relativamente semplice ma come vedremo presenta alcuni aspetti molto interessanti.

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Le parti dell’ocarina che vediamo oggi sono la camera, il cappello, la coda, i fori per le note, i fori per i sub toni, l’imboccatura, il foro sonoro e il labium; siamo pronti? Cominciamo subito e osserviamo la parte superiore delllo strumento.

Descrizione parti dell'ocarina - vista superiore

La camera di risonanza: come si vede nell’immagine qui sopra che mostra la parte superiore di un’ocarina, abbiamo la camera di risonanza che è in sostanza tutto il corpo dello strumento escludendo l’imboccatura. Questo corpo può avere diverse forme, da quella classica chiamata “sweet potato” perché somiglia a una patata dolce, a quelle più allungate, o al contrario più rotondeggianti.

La camera dell’ocarina ha dimensioni diverse a seconda della tonalità della stessa; le ocarine con camera più grossa suonano note più gravi.

Il cappello: sulla sinistra del corpo dell’ocarina abbiamo quello che chiamiamo cappello, un punto di appoggio importante, soprattutto quando suoniamo le note acute dove lasciamo più fori aperti e quindi abbiamo meno presa sullo strumento; utilizziamo l’indice della mano sinistra per ancorarci al cappello.

La coda: esattamente dal lato opposto a quello del cappello abbiamo la coda, altro punto di ancoraggio per sostenere l’ocarina quando suoniamo le note alte; questa volta utilizziamo il dito mignolo della mano destra per “aggrapparci” allo strumento.

I fori per le note: sull’ocarina possiamo avere un numero di fori variabili e quindi un numero di note variabili che possiamo suonare. La cosa interessante è che a differenza dei classici flauti, la distanza tra questi fori non è così importante, in linea generale potremmo piazzarli ovunque sulla camera, infatti il principio per cui si determina l’altezza delle note in questo strumento si basa sulla rapporto tra la superficie che apriamo sulla camera (quanti fori teniamo aperti) e il volume totale dello strumento. Quando suoniamo apriamo e chiudiamo i fori per ottenere le varie note mentre soffiamo nell’imboccatura.

L’imboccatura: la parte dell’ocarina che appoggiamo alle labbra si chiama imboccatura, da un lato questa presenta la feritoia attraverso la quale soffiamo l’aria nello strumento. Nei pressi dell’altra estremità dell’imboccatura (quella vicino alla camera) l’aria incontra il labium, parte molto importante dello strumento che conosceremo nelle prossime righe.

Fori per i sub toni: alcune ocarine presentano uno o due fori più piccoli che ci permettono di ottenere note aggiuntive. Queste note sono aggiunte sulla parte bassa dell’estensione dello strumento, per esempio su un’ocarina in do con un sub hole (così si chiama in inglese) possiamo suonare anche il si più grave.

Ora che abbiamo scoperto le prime parti dell’ocarina, passiamo al lato inferiore inferiore che troviamo nell’immagine che segue.

Le parti dell'ocarina - vista inferiore

Fori per i pollici: sulla parte inferiore dell’ocarina troviamo i due fori per i pollici, anch’essi utilizzati per scegliere la nota da suonare. Questi fori sono anche importanti perché offrono supporto allo strumento nelle nostre mani.

Il labium: come nel flauto dolce l’ocarina presenta a un’estremità dell’imboccatura il labium. Il labium ha un estremo affilato sul quale l’aria che soffiamo sbatte; questa viene tagliata e inizia a vibrare producendo il suono. Una parte dell’aria tagliata dal labium esce dal foro del suono, mentre il resto dell’aria finisce nella camera di risonanza.

Il foro del suono: questo è il foro che permette all’aria di uscire ed entrare nell’ocarina e di ottenere il suono da essa.

Ocarine con pochi fori o senza fori: una semplice ocarina che possiamo anche costruire facilmente con argilla fredda può anche non presentare fori per le note; in effetti basta una piccola camera di risonanza, un imboccatura, un foro del suono con il labium e il gioco è fatto! Certo quest’ocarina produrrà una sola nota che dipende dal volume della camera e sembrerà più un fischietto che uno strumento musicale completo, tuttavia il principio di funzionamento è lo stesso. Possiamo decidere anche di costruire un’ocarina con soli 2, 4 o 6 fori, come quella a pendente che vediamo nella prossima figura; non è carina?

Ocarina con sei fori modello a pendente

Ok! Questo articolo su com'è fatta l'carina termina qui. Io ti invito a visitare le altre pagine del sito riguardanti questo strumento e ti do appuntamento presto con un nuovo articolo; buona musica!

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